giovedì 25 novembre 2010

Mirabal: dagli anni '60 a oggi cos'è cambiato?

Patria Mercedes, Minerva Argentina e Antonia María Teresa Mirabal sono state tre sorelle dominicane che si opposero alla dittatura di Rafael Leónidas Trujillo.
Quando Trujillo (con l'appoggio degli Stati Uniti d'America) salì al potere, la loro famiglia (come molte altre nel paese) perse quasi totalmente i propri beni, prima nazionalizzati, poi incamerati direttamente dal dittatore nei suoi beni privati. Le sorelle animarono un movimento democratico chiamato 14 di Giugno, e lì conquistarono il soprannome di Farfalle. Il 25 novembre del 1960 Trujillo inviò degli uomini ad intercettare la macchina su cui viaggiavano dopo aver visitato i mariti in prigione, le sorelle furono portate in una piantagione di canna da zucchero, bastonate e strangolate, quindi la loro auto venne fatta cadere in un burrone perché sembrasse un incidente.
Il 17 dicembre 1999 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 54/134 con cui scelse la data del 25 novembre per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, in omaggio alle sorelle Mirabal. (Wikipedia)

Il dato raccolto da La Casa delle Donne in vista di oggi, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, parla di almeno 115 donne uccise per violenza maschile in Italia nel 2010.
Il caso diventa più allarmante se paragonato con i femminicidi degli anni precedenti: nel 2006 sono state 101 le donne uccise da un uomo violento, 107 nel 2007, 112 nel 2008 e 119 nel 2009.
La violenza è in aumento e sembrerebbe non fermarsi nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione. Il luogo più comune in cui avviene femminicidio è proprio quello domestico: lo stereotipo che vede il pericolo attribuibile a persone e luoghi sconosciuti muore qui poiché l'anno scorso il 37% delle vittime è morta per mano dei mariti, il 18% è stato ucciso dal convivente o fidanzato, il 9% da un ex partner e il 13% è stato ucciso da parenti.
Le cause sono varie ma probabilmente con lo stesso denominatore comune: il caso della donna oggetto, problema in Italia che assume spropositate dimensioni, va' a rafforzare l'ottica patriarcale portando come conseguenza estrema a violenze di questo tipo.

I tagli a livello regionale che il governo Berlusconi ha effettuato con la finanziaria sono andati a schiacciare anche i centri antiviolenza che per effetto domino hanno iniziato a chiudere lungo tutto lo stivale nonostante i dati gridino aiuto: 13.587 le donne che si sono rivolte nel 2009 a un centro antiviolenza (il 14,2% in più rispetto all’anno precedente), di queste il 67% sono italiane. Le donne ospitate sono state 576 (con 514 minori) a fronte di una capienza massima di 393 posti letto. (L'Unità)
A Bologna, in onore della giornata di oggi, universitari e docenti hanno scritto tesi e riflessioni che verranno lette da Ivano Marescotti domani alle ore 21 nell'aula magna dell'ex convento di Santa Cristina. L'Alma Mater ha inoltre promosso un'iniziativa chiamata Lexop volta a sensibilizzare avvocati, magistrati, giuristi e forze dell'ordine in modo da poter seguire in maniera adeguata le vittime sin dalla prima denuncia. Nonostante l'abuso di potere riguardi questi ultimi in maniera lampante.


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