lunedì 20 dicembre 2010

Buon Compleanno Peter! Riflessioni sulla fantascienza di Peter Kolosimo


Il 15 Dicembre 1922, quasi ottantotto anni fa, nasceva uno dei tanti personaggi che la storia italiana lascia nel cassetto a prendere polvere: Peter Kolosimo. Giornalista, saggista e romanziere Kolosimo ha galvanizzato le generazioni con i suoi saggi di fanta-archeologia e teorie strambe sugli antichi e gli ufo, come un perfetto Indiana Jones stellare.

Tradotto in più di 60 paesi e autore di una distesa di pubblicazioni, tra le tante voglio ricordare Non è terrestre, forse uno dei suoi saggi più noti, forse quello che più ha arricchito l'immaginazione dei suoi lettori, appartenenti ad un periodo, gli anni Settanta, in cui lo spazio era davvero una dimensione vergine per l'umanità, un mondo sconfinato e del tutto nuovo. 

Un immenso ripostiglio dove direzionare i propri sogni, le proprie fantasie, curiosità scientifiche e intime domande spirituali. Kolosimo trovò un terreno sicuramente più che fertile per la sua letteratura, il primo sbarco sulla luna risaliva a soltanto una decina di anni prima e di pochi anni precedenti invece erano le varie spedizioni delle sonde Pioneer alla ricerca di forme di vita nel buio cosmico.

In questa età dell'oro della fantascienza Kolosimo arricchisce la visione planetaria di un mondo (quasi) del tutto suo, dove le teorie sulla razza umana proveniente dagli estremi delle galassie, “I signori delle Pleiadi”, si intrecciano con le storie dei popoli antichi delle prime civiltà. Impossibile dimenticarsi le mille domande e ricerche sulle enigmatiche iscrizioni nelle sacre rovine delle ere mesopotamiche, sumeriche, sudamericane o sui ritrovamenti di umanoidi risalenti alla preistoria vestiti di tute spaziali, le infinite domande sui testi divini meno conosciuti come il Popul Vuh, "I Figli degli Uomini" della Bibbia etc. Tutto questo era la narrativa-saggistica di Kolosimo, un narrare di fantascienza nel quale lo sguardo alle stelle e alle galassie lontane era sostenuto da un pensiero rivolto maggiormente alla terra che calpestiamo, nella quale gli interrogativi e le nebulose meritano forse più risposte di quelle dell'universo sconfinato.

Peter Kolosimo, “Omega Jim” per i romanzi, andrebbe letto e riletto cercando tra le pagine quella lezione di consapevolezza ed eterno amore per il mondo e l'uomo, nascosta tra quella linea temporale che allacciando passato remoto e futuro utopico ci dona il presente.

Anche se un po' in ritardo, tanti auguri Peter!

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